Storia della pizza margherita: dalle origini ad oggi

Storia della pizza margherita: dalle origini ad oggi

In questo articolo vi portiamo a fare un viaggio a ritroso per scoprire la vera storia della pizza margherita: dalle origini napoletane alla nascita del mito dedicato alla regina Margherita di Savoia, fino alle versioni moderne nel mondo. Se invece volete scoprire la ricetta della pizza margherita andate a questo link.

Le origini della pizza: un piatto antico come il pane

 

La storia della pizza margherita è strettamente legata a quella del pane e della cucina popolare. Già nell’antichità, gli Egizi e i Romani preparavano focacce cotte su pietra e condite con olio e spezie. Ma fu a Napoli, nel XVIII secolo, che la pizza iniziò a prendere la forma che conosciamo oggi. Nata come cibo povero, la pizza era il pasto quotidiano della gente comune: economica, nutriente e facile da mangiare per strada.

All’epoca le versioni più diffuse erano condite con aglio, strutto, formaggio e basilico, oppure con pomodoro, appena arrivato dalle Americhe. Il pomodoro, inizialmente guardato con sospetto, divenne presto protagonista delle ricette popolari, trasformando la semplice focaccia in un piatto dal sapore unico e colorato.

Napoli, culla della pizza moderna

 

Fu proprio a Napoli che la pizza si trasformò da piatto di strada a simbolo nazionale. I pizzaioli napoletani svilupparono un’arte precisa nella preparazione dell’impasto, che doveva essere morbido ma resistente, e nella cottura rapida ad alte temperature.

Nel Settecento e Ottocento nacquero le prime pizzerie riconosciute, come Antica Pizzeria Port’Alba, considerata una delle più antiche al mondo, aperta nel 1738. I “pizzaiuoli” napoletani iniziarono a differenziare i vari tipi di pizza, dando vita a versioni celebri come la “marinara“, con pomodoro, aglio, origano e olio, e la margherita, che avrebbe presto fatto storia.

La leggenda della regina Margherita

 

La storia della pizza margherita è legata a una leggenda tanto affascinante quanto simbolica. Nel 1889, il pizzaiolo napoletano Raffaele Esposito, titolare della pizzeria Brandi, fu chiamato a preparare alcune pizze per la regina Margherita di Savoia, in visita a Napoli con il re Umberto I.

Esposito decise di creare una pizza che rappresentasse i colori della nuova bandiera italiana: il rosso del pomodoro, il bianco della mozzarella e il verde del basilico. La sovrana, secondo la tradizione, apprezzò così tanto quella pizza da inviare una lettera di ringraziamento al pizzaiolo, sancendo la nascita ufficiale della pizza Margherita.

Da allora, questa combinazione semplice ma perfetta è diventata la più famosa al mondo, simbolo di italianità e di equilibrio tra ingredienti genuini.

Tra mito e realtà: cosa dice la storia della pizza margherita

 

Nonostante il fascino della leggenda, alcuni storici ritengono che la pizza margherita esistesse già prima del 1889, e che Esposito l’abbia semplicemente resa celebre. In effetti, documenti e testimonianze del periodo mostrano che pizze condite con pomodoro, formaggio e basilico erano già popolari tra i napoletani.

Tuttavia, l’episodio della regina ebbe un enorme impatto simbolico: trasformò la pizza da piatto popolare a emblema nazionale. La pizza margherita divenne così una sorta di manifesto culinario dell’Italia unita, un cibo che univa tutte le classi sociali, dai nobili ai popolani.

Dalla tradizione alla tutela: la pizza napoletana STG

 

Continuando a cercare nel passato della storia della pizza margherita,  passiamo al Novecento quando la pizza margherita si diffuse in tutto il Paese, accompagnando l’emigrazione degli italiani nel mondo. Dalle pizzerie di New York alle trattorie di Buenos Aires, la pizza napoletana conquistò i palati di ogni continente, adattandosi ai gusti locali ma mantenendo intatta la sua identità.

Nel 2010, la pizza napoletana ha ottenuto il riconoscimento di Specialità Tradizionale Garantita (STG) dall’Unione Europea. Questo titolo certifica i metodi di preparazione tradizionali, dalla scelta degli ingredienti alla cottura in forno a legna.

La ricetta ufficiale (che trovate qui) prevede un impasto a lunga lievitazione, con farina 00, acqua, sale e lievito di birra, condito con pomodori San Marzano, mozzarella di bufala campana o fior di latte, basilico e olio extravergine d’oliva. Ogni dettaglio, persino la temperatura del forno (450 °C) e il tempo di cottura (90 secondi), è regolato con precisione.

La pizza margherita oggi: tra tradizione e innovazione

 

Oggi la pizza margherita è il piatto italiano più conosciuto al mondo. È presente in ogni angolo del pianeta, reinterpretata in mille versioni diverse: gourmet, integrale, senza glutine, al lievito madre o a lunga maturazione. Tuttavia, le radici restano saldamente legate a Napoli, dove la tradizione si tramanda di generazione in generazione.

Negli ultimi anni, l’arte del pizzaiolo napoletano è stata riconosciuta come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO (2017), un traguardo che celebra non solo la pizza, ma anche la cultura e la maestria artigiana che la rendono unica.

Le moderne pizzerie, da quelle storiche come Da Michele, Sorbillo o Di Matteo, fino alle nuove realtà gourmet, continuano a proporre la margherita come punto di riferimento: un equilibrio perfetto di gusto e semplicità, che non ha bisogno di innovazioni per stupire.

Un simbolo eterno della cucina italiana

 

La storia della pizza margherita racconta molto più di un piatto: parla di un popolo, di una città e di un modo di vivere il cibo come condivisione e passione. In un mondo che è cambiato molte volte, la pizza è rimasto un punto fermo in grado di unire popoli e culture differenti.

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